Fin dal 1800, esisteva la convinzione che, per l’essere umano, fosse fisicamente impossibile correre 1 miglio in meno di 4 minuti.
4 minuti, era considerato il limite estremo, raggiungibile solo dai migliori velocisti del mondo.
Dottori ed esperti avevano dimostrato scientificamente, come questo fosse il limite del potenziale umano, confermando l’impossibilità di registrare un tempo inferiore.
Per quasi un secolo, gli stessi atleti, hanno espresso questa convinzione con i loro risultati: il tempo migliore mai registrato, infatti, era di 4 minuti e 1 secondo.
Nessuno riusciva a scendere sotto i 4 minuti. Del resto, gli scienziati avevano dimostrato come fosse umanamente impossibile.
Ma la scienza non aveva fatto i conti con il potere della mente.
Il corridore inglese Roger Bannister, infatti, sviluppò la convinzione di essere in grado di correre il miglio in meno di 4 minuti; affermando, nell’incredulità di tutti, che sarebbe riuscito in questa impresa.
Nel 1954, sulla pista di atletica dell’Università di Oxford, Bannister “oltrepassa i limiti umani”, correndo il miglio in 3 minuti e 59 secondi.
Abbondano i titoli sulle prime pagine dei giornali: “Sensazionale”. “La sconfitta della Scienza”. “L’impossibile reso possibile”.
Pur se affascinante, non è però la notizia in sé del record atletico, che rende questa storia sensazionale.
Il vero valore del racconto è questo:
- poche settimane dopo, un altro corridore (l’australiano John Landy) replica il record di Bannister
- l’anno successivo, nel 1955, 37 corridori corrono il miglio in meno di 4 minuti
- nel 1956, più di 300 corridori fanno altrettanto
- oggi, qualsiasi quindicenne che fa atletica, corre il miglio in meno di 4 minuti
[Nota]: io ci metto circa 20 minuti 🙂
Dopo il record di Bannister, c’è stata qualche modifica nel corpo umano, che ha permesso di correre più veloce?
No.
É cambiato qualcosa nella mentalità.
Il limite era stato superato, distruggendo la convinzione che fosse “impossibile per l’uomo”.
Le tue convinzioni, creano la tua realtà. Sceglile con cura.
It always seems impossible, until it’s done”.
-Nelson Mandela
Stai attraversando un momento difficile?
Leggi questa pagina, ti può essere di grande aiuto.
Umberto Arrighi says
Ciao Valerio, ho appena citato il tuo articolo in un post del mio blog.
Il link è questo (https://ilcaneeducato.wordpress.com/2018/01/20/il-mio-cane-e-troppo-vecchio/)
L’ ho citato perchè ho trovato questo tuo articolo approfondito il giusto, ma non troppo pesante, in una parola un articol che avrei voluto scrivere io stesso.
Seguo da un po’ il tuo podcast e lo trovo davvero stimolante, perchè a differenza di altri blog o podcast tratti di esperienze di successo a 360° e non solo nel mondo del digitale.
Valerio Russo says
Ciao Umberto,
trovo di grande ispirazione questa storia di Roger Bannister e sono felice sia piaciuta anche a te!
Umberto Arrighi says
Sì, sono venuto a conoscenza di questa storia un anno e mezzo fà Grazie al ted talk di Scott Dinsmore (https://www.ted.com/talks/scott_dinsmore_how_to_find_work_you_love/up-next?language=it).
Era un periodo in cui ascoltavo più ted mi fosse possibile per cerca una ispirazione e quella storia di Roger Bannister mi fulminò. Mi ha illuminato su molti fatti che vedevo tutti i giorni e he non ti uscivo a capire.
Ps: hai dei segreti per poterti dividere tra il lavoro originario e l’ impegno con Talent Bay?
Grazie ancora per il tuo podcast, perché in questo periodo è uno di quelli he seguo con maggior piacere.
Valerio Russo says
– niente TV o altre perdite di tempo
– dedicare ogni momento libero (mattine, sere, weekend) al podcast
Questo é quello che dovrei fare. Non sempre ci riesco, ma ci provo 🙂
Grazie per le tue belle parole